Dicembre – La Luna della quercia

La quercia ha sempre rappresentato l’aspetto maschile della Divinità e il flusso naturale tra il mondo fisico e spirituale. Nel mondo fisico, il tronco e i rami crescono e si allungano verso il cielo, mentre le radici affondano nelle regioni occulte del mondo sotterraneo. In secondo luogo, c’è un rimando al Re dell’Agrifoglio, che simboleggia gli ultimi mesi dell’anno. Il Re della Quercia si insedia nel giorno del solstizio d’inverno, portando con sé il ritorno della luce rappresentato dal nuovo Sole. Poi naturalmente, c’è il vischio. Nonostante l’inattività della natura, questa nuova vita spunta tra i rami della quercia con bacche bianche che simboleggiano il seme del Signore della Foresta. Il vischio è lì a ricordarci che la vita non fa che rinnovarsi, che è sempre produttiva e costante. Mentre la luna della Quercia si fa piena nel cielo di dicembre, bisogna ricordare che siamo parte integrante delle opere del Cosmo, proprio come del mondo nel quale ci risvegliamo ogni giorno. Questo esbat va celebrato con il pensiero del ritorno del Figlio Divino e della Nuova Luce, decorando se stessi e la casa con ramoscelli di vischio e regalando candele per ricordare anche alle altre persone che con i loro percorsi individuali di luce sono singole fiamme del Nuovo Sole.

Per celebrare questo esbat è opportuno vestirsi con abiti bianchi e gialli per dare il benvenuto del Sole. L’altare andrebbe decorato con agrifogli, vischio e simboli solari. Le candele da usare sono bianche .Mentre il perimetro del cerchio andrebbe segnato con candele gialle o semi di girasole. Nel caso si usassero dei semi , al fine del rituale vanno raccolte e conservate (una parte) fino alla primavera e poi piantati, il resto va regalato agli uccelli.

Per il banchetto si usano cibi come biscotti allo zenzero con succo di mele o sidro