La Magia

Le leggi della Magia

  1. La Magia è naturale

  2. Non deve danneggiare nessuno, tanto meno te stesso

  3. Esige impegno e , come nella Legge che governa l’Universo, riceverai in proporzione al tuo impegno e al tuo coinvolgimento

  4. Richiede tempo e non è immediata

  5. Non deve essere mai dispiegata per scherzo o per alimentare il tuo ego

  6. Può essere praticata al fine di ottenere vantaggi, ma solo se non nuoce a nessuno

  7. E’ sempre un atto divino, mai esclusivamente pratico

  8. Può essere usata per difesa ma mai per attaccare

  9. Va conosciuta, non solo dal punto di vista teorico ma anche sperimentale

  10. Va sempre praticata con il cuore sgombro da istinti deteriori

La Magia è l’arte della Stregoneria, ed esistono ben poche cose più attraenti, paurose o fraintese. Fare magia significa tessere le forze invisibili e dargli forma, librarsi oltre l’orizzonte, esplorare lo sconosciuto, regno onirico della realtà nascosta; infondere alla vita colore, movimento e aroma inebriante , superare i confini dell’immaginazione e raggiungere quello spazio tra i mondi dove la fantasia diventa reale, essere insomma al tempo stesso animali e dei. La magia è anche l’arte di dare forma alle cose , è l’arte dei saggi, eccitante e pericolosa: è l’avventura finale.

La filosofia che sta dietro la magia è la più antica delle credenze umane. Platone e Pitagora sono i fautori meglio conosciuti di questa filosofia, benché essa li precede di gran lunga, come loro stessi sottolineano. Le sono stati assegnati innumerevoli nomi, ma l’unico veramente accurato è “filosofia perenne” Nelle culture tradizionali viene vista come l’eredità più preziosa della razza umana, offerta di volta in volta alla popolazione di qualsiasi cultura da un Essere divino. La permessa fondamentale della filosofia perenne è che tra l’inimmaginabile vasto ed eterno in cui viviamo esiste un apparente abisso. Su una sponda di questo abisso si trova il regno senza tempo e senza spazio dello spirito – l’immortale mondo interiore dei pensieri e dei sogni dove conoscenza e volontà risiedono accanto all’invisibile compagnia di esseri , divinità, e spiriti divini e semidivini Sull’altra sponda si trova il regno della materia, temporale e limitato : il mondo osservabile della nascita, della morte e della reincarnazione in cui risiedono il corpo , gli oggetti e tutte le cose fisiche. Questo abisso è collegato dagli schemi che pervadono ogni livello di esistenza. Vi sono molti nomi per questo schemi universali. Platone li chiamava idee o forme. Jung li chiamava archetipi . I buddisti tibetani li chiamano mente. Il fisico Bohm li chiamava l’ordine implicito. I maghi conoscono e interagiscono con questi schemi attraverso l’Arte delle Corrispondenze. Questi schemi sono i pensieri e i sogni delle divinità, il sangue e le ossa della Terra. La nostra anima – la consapevolezza che chiama se stessa “io”, un giramondo reincarnatosi che soggiorna dentro e fuori una forma corporea – è sia colui che percepisce sia colui che partecipa a questi schemi. Essi esistono simultaneamente dentro di noi, nel regno dello spirito, e fuori di noi, nel regno della materia. La nostra anima possiede proprietà ricettive e attive. Il lato ricettivo è la saggezza, mentre quello attivo è la volontà- Noi accumuliamo saggezza imparando e sperimentando il mondo cosi come esiste ed è esistito finora. Noi proiettiamo la volontà quando agiamo, modificando il mondo: dal mondo in cui è al mondo in cui vogliamo che sia. Nel momento centrale, esattamente nel qui e ora, il punto in cui la saggezza e la volontà si uniscono estaticamente, nasce la magia . Come vi sono tre livelli nell’universo : spirituale, materiale e la coscienza che si muove all’interno , cosi vi sono tre componenti in un incantesimo : preghiera, strumenti e intento, quest’ultimo unisce la preghiera agli strumenti. Contrariamente ad alcuni pregiudizi, tuttavia, non c’è modo di separare la magia dalla spiritualità. In un modo o nell’altro c’è bisogno di lavorare a stretto contatto con poteri superiori per lanciare un incantesimo efficace. Non si tratta di mera devozione religiosa: la magia dipende dalla forza spirituale della vita stessa.

Il potere della magia non dovrebbe mai essere sottovalutato; funziona, spesso con risultati del tutto inaspettati o difficili da controllare. Ma il suo potere non dovrebbe nemmeno venir sopravalutato: non è semplice da gestire, né conferisce l’onnipotenza. L’arte di cambiare livello di coscienza per mezzo della volontà, richiede sforzo e un lungo e rigoroso apprendistato.

Imparare a fare magia è un processo di riorganizzazione neurologica, poiché bisogna cambiare il modo in cui usiamo la mente. E’ un po come imparare a suonare a pianoforte; entrambi i processi comportano lo sviluppo di nuovi percorsi per i neuroni, richiedono tempo, e una volta conclusi, permettono di creare una bellezza straordinaria, sia dal punto di vista emotivo che spirituale. La magia richiede, in primo luogo, lo sviluppo della consapevolezza spaziale, intuitiva ed olistica, e in seguito la loro reciproca integrazione; essa funziona creando strutture all’interno dell’emisfero destro del cervello ,apre le porte tra la mente conscia e quella inconscia, tra la visione stellare e la visione “con la torcia” Cosi facendo, influenza profondamente la crescita, la creatività e la personalità di un individuo.

Incantesimi

Un incantesimo è un atto simbolico che viene eseguito in uno stato alterato di coscienza, per realizzare un cambiamento desiderato. Fare un incantesimo significa proiettare energia per mezzo di un simbolo. Gli incantesimo sono un aspetto importante dell’allenamento magico, richiedono una buona padronanza del rilassamento, della visualizzazione, della concentrazione e della proiezione e permettono di coordinare queste capacità e svilupparle ulteriormente.

L’arte di lanciare incantesimi ci costringe a rapportarci al mondo materiale. Molti di quelli che sono attratti dall’aspetto spirituale della Stregoneria, si sentono a disaggio all’idea di usare la magia per raggiungere scopi pratici o materiali, credendo che sia sbagliato lavorare per se stessi, voler qualcosa e cercare di ottenerlo. Ma questo atteggiamento è il risultato di quella visione del mondo che considera lo spirito e la materia come due cose separate, e che identifica quest’ultima con il male e la corruzione. Nella Stregoneria, il copro e il mondo materiale non sono scissi dalla Dea: sono essi stessi manifestazione del divino. L’unione con la Dea avviene quando decidiamo di abbracciare il mondo e di accettarlo per come è.

L’arte di fare incantesimi fa parte delle magie minori, non di quelle maggiori, però le magie maggiori si costruiscono su quelle minori. Gli incantesimi sono degli strumenti psicologici estremamente sofisticati, che hanno degli effetti impercettibili, ma non per questo meno importanti, sulla crescita interiore di un individuo.

Magia quantistica

Il modello teorico che le Streghe usano per spiegare il funzionamento della magia è semplice, e coincide in molti punti con le recenti scoperte della fisica. Esiste una dimensione nascosta della realtà – il livello quantico – e ci sono leggi che lo governano. L’Universo è un immenso campo di energia in cui ogni cosa è collegata a tutte le altre. Gli oggetti materiali che percepiamo con i sensi ci sembrano oggetti distinti e separati. Ma è un dato di fatto scientifico che a livello delle particelle subatomiche, tutti gli oggetti sono pura energia. A livello quantico e subatomico, le vecchie regole su come dovrebbero funzionare vengono messe in discussione. Secondo l’assioma della superposizione quantica, nessuna particella possiede alcuna specifica proprietà fino a quando non la si misura. Cosi una particella quantica possiede simultaneamente tutte le proprietà ma, al momento dell’osservazione, ne emerge una sola. Sembra che la realtà non può essere divisa in materia ed energia e che cambi stato in sintonia con la percezione, la partecipazione e l’aspettativa dell’osservatore. Esiste anche un’osservazione fisica quantistica che conferma il principio spirituale della stregoneria dell’interconnessione Si chiama paradosso Einstein-Posolsky-Roseidan, e non è tanto un paradosso quanto un affascinante dato di fatto : le cose che sono fisicamente separate funzionano all’unisono. Se mettete due cellule cardiache viventi separati in un vetrino, scoprirete che battono allo stesso ritmo. E cosi , a livello quantico, se provate a separare un fotone di luce in due, creerete due fotoni di luce. La teoria quantica afferma che , quando ci accade, le polarità dei due fotoni saranno opposte: se uno è polarizzato verticalmente, l’altro lo sarà orizzontalmente. Quindi se prendete i due fotoni, li mettete a milioni di anni-luce l’uno dall’altro, poi ne misurate uno dei due con verticale, l’altro diventerà immediatamente orizzontale, anche se è lontano milioni di anni luce. Secondo la teoria corrente, la trasmissione istantanea è possibile perchè le particelle sono sempre collegate in una sorta di altra dimensione, di subspazio o di universo parallelo; quindi quando si effettua la misurazione, i risultati sono immediati.

La fisica quantica ci ha anche fornito nuovi principi che regolano la Natura della realtà e della consapevolezza, dell’energia e della materia. Il principio di Non Località Istantanea è una legge della fisica che afferma che il comportamento è collegato attraverso il tempo e lo spazio. Il mondo naturale è fatto di energia pulsante, in cui le vibrazioni di fonti lontane interagiscono. Ovvero, è possibile interagire con l’oggetto della propria attenzione , dovunque si trovi. La consapevolezza non si nuove soltanto attraverso lo spazio, ma anche attraverso il tempo.