Arcani maggiori o Sibille
Le Sibille erano profetesse che vaticinavano in trance. Ricordiamo le più note , come Cassandra – figlia di Priamo, re di Troia e Pizia dell’oracolo di Delfo. Famosa è rimasta la Sibilla di Cuma citata nell’Eneide. Da qui la definizione di oracolo sibillino per un responso il cui senso può tradursi in interpretazioni diverse. Sempre da questo termine deriva il nome di Sibille attribuito alle carte dei Tarocchi,nome con cui hanno attraversato una lunga preistoria, subendo modifiche nei loro profondi significati esoterici, a seconda delle culture con cui hanno convissuto.
Gli Arcani maggiori hanno 22 carte, ciascuna con una figura allegorica dal significato simbolico. Molti occultisti attribuiscono a queste figure alle ventidue lettere dell’alfabeto ebraico. Ciascuna lama è distinta da una cifra romana,in certi mazzi anche da una lettera ebraica , pianeti e segni zodiacali. Nei 22 Arcani maggiori ogni segno e sfumatura ha un significato simbolico e attraverso il tempo sono stati effettuati molti studi per trarre da questi simboli profondi i significati reconditi.
Nel XIV secolo, il mazzo di carte più conosciuto viene chiamato Naibi ed è considerato la fonte da cui sono derivati i Tarocchi. Le Naibi erano 50 carte le cui immagini erano collegate tra loro in gruppi di dieci. Dieci erano dedicate ai fatti della vita, dieci alle Muse dell’arte, dieci alle scienze e dieci ai pianeti. Proprio dal mazzo delle Naibi sono stati tratti i ventuno Arcani maggiori più la carta del Matto che non porta numerazione.
Attraverso il tempo è continuato, silenzioso, lo studio degli Arcani maggiori che sono stati analizzati col metro dell’astrologia, dell’alchimia, dell’essoterismo ecc. per trarne significati più segreti e misteriosi. Chi si dedica allo studio dei Tarocchi dovrebbe anzitutto cercare in sé la scintilla di una spiritualità perduta, esplorandone le radici nel desiderio di conoscenza relativo all’evoluzione dell’uomo e sopratutto all’evoluzione del pensiero umano attraverso il tempo.
Spesso i Tarocchi, messaggeri simbolici di un antico studio e pensiero, vengono maneggiati e interpretati con troppa moderna superficialità.
Cosi come i geroglifici, anche i Tarocchi presentano nelle loro immagini una profonda filosofia. Nei ventidue Arcani maggiori è stato infuso l’ermetismo di un epoca passata, l’ermetismo della Cabala. Quando iniziamo lo studio dei Tarocchi dobbiamo pensare che ci stiamo accostando a un nuovo alfabeto, simbolico e immaginativo.